Le noci
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Le noci
Per questa ci affidiamo alla penna di Alessandro Manzoni.
Sapete di quel miracolo delle noci, che avvenne, molt'anni sono, in quel nostro convento di Romagna?- No, in verità; raccontatemelo un poco.- Oh! dovete dunque sapere che, in quel convento, c'era un nostro padre, il quale era un santo, e si chiamava il padre Macario. Un giorno d'inverno, passando per una viottola, in un campo d'un nostro benefattore, uomo dabbene anche lui, il padre Macario vide questo benefattore vicino a un suo gran noce; e quattro contadini, con le zappe in aria, che principiavano a scalzar la pianta, per metterle le radici al sole. " Che fate voi a quella povera pianta? " domandò il padre Macario. " Eh! padre, son anni e anni che la non mi vuol far noci; e io ne faccio legna ". " Lasciatela stare, disse il padre: sappiate che, quest'anno, la farà più noci che foglie ". Il benefattore, che sapeva chi era colui che aveva detta quella parola, ordinò subito ai lavoratori, che gettasser di nuovo la terra sulle radici; e, chiamato il padre, che continuava la sua strada, " padre Macario, gli disse, la metà della raccolta sarà per il convento ". Si sparse la voce della predizione; e tutti correvano a guardare il noce. In fatti, a primavera, fiori a bizzeffe, e, a suo tempo, noci a bizzeffe. Il buon benefattore non ebbe la consolazione di bacchiarle; perché andò, prima della raccolta, a ricevere il premio della sua carità. Ma il miracolo fu tanto più grande, come sentirete. Quel brav'uomo aveva lasciato un figliuolo di stampa ben diversa. Or dunque, alla raccolta, il cercatore andò per riscotere la metà ch'era dovuta al convento; ma colui se ne fece nuovo affatto, ed ebbe la temerità di rispondere che non aveva mai sentito dire che i cappuccini sapessero far noci. Sapete ora cosa avvenne? Un giorno, (sentite questa) lo scapestrato aveva invitato alcuni suoi amici dello stesso pelo, e, gozzovigliando, raccontava la storia del noce, e rideva de' frati. Que' giovinastri ebber voglia d'andar a vedere quello sterminato mucchio di noci; e lui li mena su in granaio. Ma sentite: apre l'uscio, va verso il cantuccio dov'era stato riposto il gran mucchio, e mentre dice: guardate, guarda egli stesso e vede... che cosa? Un bel mucchio di foglie secche di noce.
Le noci magiche e la moglie linguacciuta
Quando avevo 4 o 5 anni in Italia non c'era ancora la televisione e ai bambini si raccontavano le favole. La seguente è appunto una favola che mi raccontava una mia zia.
C’erano marito e moglie poverissimi, vivevano di stenti e a volte saltavano la cena. Il marito faceva il boscaiolo. Un giorno mentre era nel bosco a fare legna gli apparve un folletto che gli regalò tre noci e gli disse che per ciascuna di quelle noci avrebbe potuto esprimere un desiderio, ed esso sarebbe stato immediatamente esaudito. Il boscaiolo, fuori di sé dalla gioia, corse a casa per dare la buona notizia alla moglie e intanto pensava cosa avrebbe potuto chiedere: la ricchezza, la salute, ecc. ecc. Giunto a casa posò le noci sul tavolo e raccontò tutto a sua moglie. Essa si rallegrò tantissimo e disse: ”Oh se potessi avere una bella bistecca!” Immediatamente una delle noci scomparve e al suo posto si materializzò una succulenta bistecca fumante. Il contadino, infuriato per aver visto sprecata a quel modo una delle noci magiche, gridò: ”Ma cosa hai fatto? Ti seccasse quella lingua!”. Subito sparì anche la seconda noce e la moglie: “mmm uuhhm muuu” non poteva più parlare (io avrei finito qui la favola col classico … e vissero a lungo felici e contenti… ma non è così ). Allora il boscaiolo non sapeva più cosa fare, ma alla fine il bene che voleva a sua moglie prevalse e utilizzò la terza noce per risanare la moglie.
Eugenio
C’erano marito e moglie poverissimi, vivevano di stenti e a volte saltavano la cena. Il marito faceva il boscaiolo. Un giorno mentre era nel bosco a fare legna gli apparve un folletto che gli regalò tre noci e gli disse che per ciascuna di quelle noci avrebbe potuto esprimere un desiderio, ed esso sarebbe stato immediatamente esaudito. Il boscaiolo, fuori di sé dalla gioia, corse a casa per dare la buona notizia alla moglie e intanto pensava cosa avrebbe potuto chiedere: la ricchezza, la salute, ecc. ecc. Giunto a casa posò le noci sul tavolo e raccontò tutto a sua moglie. Essa si rallegrò tantissimo e disse: ”Oh se potessi avere una bella bistecca!” Immediatamente una delle noci scomparve e al suo posto si materializzò una succulenta bistecca fumante. Il contadino, infuriato per aver visto sprecata a quel modo una delle noci magiche, gridò: ”Ma cosa hai fatto? Ti seccasse quella lingua!”. Subito sparì anche la seconda noce e la moglie: “mmm uuhhm muuu” non poteva più parlare (io avrei finito qui la favola col classico … e vissero a lungo felici e contenti… ma non è così ). Allora il boscaiolo non sapeva più cosa fare, ma alla fine il bene che voleva a sua moglie prevalse e utilizzò la terza noce per risanare la moglie.
Eugenio
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